Negli ultimi anni le stazioni appaltanti, siano esse pubbliche o private, ricorrono sempre più spesso all'uso degli Accordi Quadro per l'affidamento di lavori, servizi e forniture.
A volte l'affidamento riguarda un solo lotto, altre l'Accordo viene diviso in lotti che possono essere aggiudicati ad un unico operatore singolarmente o per un numero massimo (oppure in riferimento ad un'area geografica determinata). L'Accordo Quadro può essere considerato come uno strumento che va a semplificare l'azione della stazione appaltante perché permette, con un'unica gara, di poter affidare lavori, servizi o forniture di natura complessa e articolata per un periodo più o meno lungo. Qual è in
vece l'impatto per l'operatore economico? La divisione in lotti dovrebbe garantire una maggiore partecipazione alla procedura di gara ed andare ad agevolare quelle micro, piccole e medie imprese che non avrebbero altrimenti la possibilità di partecipare ad un unico lotto magari di importo molto elevato. Inoltre gli Accordi Quadro hanno una durata - normalmente - superiore ad un anno quindi garantiscono all'aggiudicatario un periodo di lavoro continuativo piuttosto lungo. Ma basta la mera suddivisione in lotti per garantire la massima partecipazione delle micro, piccole e medie imprese e cosa succede nell'esecuzione dell'Accordo Quadro (che avverrà con un singolo o molteplici ordinativi specifici) che non sempre garantisce all'operatore economico il raggiungimento dell'importo massimo previsto a base di gara. Avv. Marta Pagano
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